Hotel in provincia: accoglienza e impresa si possono fare ovunque

Spesso ho sentito dire che in provincia non si può lavorare come in città, non si possono fare strutture alberghiere di livello pari a quelle internazionali, ma la situazione sembra molto diversa.
Vi presento questa struttura francese, albergo TRE STELLE, 10 stanze a conduzione completamente familiare (Moglie e Marito di una certa età). Quello che voglio far notare èl’allestimento della struttura e degli interni, oltre che l’offerta dei servizi. Posso aggiungervi una colazione di tipo internazionale (ovviamente con eccellenze locali ma non solo),un’ottima accoglienza, wi fi gratuito veloce, offerte di visita del territorio, informazioni plurilingue ecc. 

Ora, parliamo della location, non era né la Costa Azzurra né Parigi: Dipartimento Alpi dell’Alta Provenza, bel borgo storico ad una certa distanza dalle principali città della regione o dai principali punti turistici, in una zona che mi risulta essere abbastanza apprezzata dalla clientela anglosassone.

Un borgo come tanti in un’area che potrebbe essere assimilabile ad alcune interne della toscana per intenderci o dell’Umbria non di primissimo piano.

Mi ha colpito che, a livello tecnico, ci siamo confrontati con il proprietario: l’albergo lavora sui principali canali online e non, era dotato di gestionale e channel manager etc. etc.

Unico difetto che ho notato, forse comprensibile vista l’età dei proprietari, una certadisattenzione ai social. Vi assicuro che il signore in questione era una persona normalissima, ma con massima cognizione di causa. Il concetto è che questo è il gap che non riusciamo a colmare con l’estero, la comprensione che fare accoglienza e impresa per bene sia possibile ovunque!

Parliamo di qualità, competenza e attenzione alle dinamiche del turismo moderno, ho trovato un prodotto adatto alla clientela attuale e sicuramente alle sue esigenze. Teniamo conto che sto prendendo ad esempio la Francia, paese dove tasse e burocrazia non sono da meno che da noi. Ora non ho idea della provenienza economica dei proprietari, ma non mi sembravano miliardari qatarioti né cinesi, ma semplice gente del posto, ad un occhio esterno non ritengo neanche che i lavori di allestimento o la gestione siano stati troppo onerosi. Il tutto ad unprezzo assolutamente nella media, se non sotto, di quelli di controparti simili in Italia.

Insomma, vogliamo intenderci su quella che è la direzione da prendere per rinnovare l’ospitalità in Italia?